Maybe a concert
Credits
Texts and Music: Raissa Avilés, Balázs Várnai
Arrangements: Alix Logiaco
Direction: Raul Vargas Torres
Performers: Raissa Avilés, Rocco Schira, Alix Logiaco
Stage set-up and costumes: Rocco Schira
Light Design: Marzio Picchetti
Production: Matrioska
Duration: about 60 minutes
Distribution: ZONA’B
In collaboration with: Teatro Sociale Bellinzona
Supported by: Fondo Swisslos e Repubblica del Cantone Ticino, Fidinam, Ernst Ghöner Stiftung, Fondazione Lombardi
BOOKING: michela@zonab.ch
“Maybe a concert”, è un viaggio che incarna la musica in un flusso continuo, cercando di andare oltre le canzoni, ciò che rappresentano o ciò che sembrano rappresentare. Sotto la superficie patinata dello show si annidano contraddizioni, dubbi, aneli e speranze che i performer utilizzano con appassionata ironia per formulare una richiesta di autonomia dell’identità sociale, politica, sentimentale e artistica; interrogandosi se questa sia possibile in un contesto di costante compromesso tra violenza e sicurezza, controllo e libertà.
Nella messa in scena a cura di Raul Vargas Torres, canzoni e azione scenica non si sovrappongono ma irrompono l’una nell’altra rimescolando la gerarchia dei linguaggi e giocando con generi e stili diversi, creando un universo estetico ibrido che attinge alla tradizione popolare messicana, al varieté, al western e all’universo pop.
I brani per lo più originali scritti da Raissa Avilés e Balazs Varnai con alcune versioni, spaziano dal folklore all’indi con strizzatine d’occhio al barocco e al jazz, impreziositi ed amalgamati dagli arrangiamenti con piano, rodes e tastiera elettronica di Alix Logiaco.
Raissa Avilés per questo spettacolo si avvale della collaborazione di artisti con i quali aveva già condiviso in passato produzioni in ambiti diversi, sia teatrali che musicali. Così facendo declina le diverse pagine del proprio percorso artistico alla ricerca di un linguaggio personale e sincero.
Grazie a quest’operazione convivono sul palco un mariachi con tacchi a spillo, abiti da cabaret futurista, cowboy con le paillettes, musica elettronica, sonorità jazz, classiche e pop melodico. Maybe a concert diventa così anche un’occasione di sperimentare con la flessibilità vocale che contraddistingue la performer ticinese in dialogo con il corpo performativo, cercando a tratti spazi di sperimentazione e a tratti momenti di estrema e disarmante semplicità.